Il culto dell'Immacolata Concezione
in Calitri
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La fondazione della confraternita e della chiesa
La devozione per l’Immacolata Concezione in Calitri ha origini remote. Nella chiesa madre esisteva dal XVI secolo una cappella intitolata all’Immacolata(1) e già nel Seicento l’8 settembre era una ricorrenza sentita, nella quale si usava “prendere i Sagramenti”, come testimonia il seguente passo, tratto da una cronaca del terremoto avvenuto l’8 settembre 1694:
Calitri vi sono morte 1200 persone, essendo tutta diruta con le Chiese, Monasterij e Case. Il Castello di detta Terra stava situato sopra un monteto molto grande, a modo di Fortezza, con ponti, quale s’aprì da una parte, e precipitò sopra della Terra, che li stava di sotto essendosi periti in detto Castello il sig. Francesco Mirella, il padre del Marchese, con sua Madre, D. Maddalena Carafa Moglie d’esso Marchese, con sei figli maschi, e due femine, non eccedendo il più grande 7 anni, D. Paolo Carafa e D. Anna Mirella moglie di D. Oratio Carafa sua moglie, e tutta l’altra servitù sono rimasti estinti, fuorche il loro Segretario Comasco, che si ritrovò la Domenica susseguente ad hore 24 vivo sotto delle Pietre, il quale teneva sopra della fronte una Cera d’Innocenzo XI suo Paesano, e stando con tutti i sentimenti disse, che il medesimo Innocenzo l’haveva salvato dalla morte perché non haveva potuto prendere i Sagramenti nell’istesso giorno della Madre Santissima per alcuni suoi affari, come havevano fatto tutti i sopradetti Signori, & havendo preso i Sagramenti il sudetto Comasco, se ne morì doppo due giorni(2).
Nel 1710, sotto la guida dei Gesuiti della Congregazione del padre Pavone, fu fondata la confraternita dell’Immacolata Concezione di Calitri; l’anno successivo, in una zona appena fuori dalle mura urbane, il “sierro di San Biase”, iniziò la costruzione della chiesa ad opera di maestranze locali(3).
La fabbrica, in origine a navata unica, fu consacrata nel 1714 dall’arciprete don Giovanni Barrata(4). Nel 1729 fu costruita la cupola sul presbiterio e dopo il terremoto del 1732 la chiesa fu ampliata con l’aggiunta delle navate laterali; negli stessi anni vennero messi in opera il soffitto cassettonato e il nuovo altare maggiore, che accolse la statua della Vergine. Alle spalle del presbiterio si apriva la sacrestia.
Nel 1740, nel corso della visita pastorale di monsignor Giuseppe Nicolai, i delegati dell’arcivescovo descrissero la statua dell’Immacolata, collocata al centro dell’altare maggiore in legno messo in opera solo due anni prima(5); tuttavia la chiesa non era ancora compiuta, poiché nel frattempo si era deciso di alzare le pareti dell’aula, troppo bassa, e non era ancora stato terminato il nuovo soffitto.