Per una biografia di padre
Francesco Maria Margotta (1699 - 1764)
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La congregazione del Santissimo Redentore fu fondata nel 1731 da Sant’Alfonso Maria de Liguori e nel giro di pochi anni, grazie al suo messaggio semplice e schietto, incontrò un notevole successo tra gli strati più umili della popolazione, diffondendosi in tutto il Regno di Napoli(1).
Tra le figure di spicco dell'istituto redentorista va annoverato il sacerdote calitrano Francesco Maria Margotta, che fu compagno della prima ora di Sant’Alfonso e che, per la sua condotta esemplare e per la sua dottrina (era laureato in diritto civile ed ecclesiastico e in gioventù aveva esercitato l'avvocatura) venne destinato a ricoprire incarichi importanti all'interno della congregazione. Padre Margotta ebbe fama di piissimo religioso e morì in concetto di santità; così, per celebrarne la memoria (e forse anche in previsione di una eventuale causa di beatificazione) Sant’Alfonso ordinò di mettere insieme tutte le testimonianze disponibili sul confratello, che furono trascritte nelle cronache redentoriste(2).
Nel ricostruire in questo breve saggio la vita del religioso calitrano, si è scelto di dare ampio spazio alle deposizioni raccolte negli antichi manoscritti, anche quando queste sconfinano nell'apologia, perché, sebbene a volte i fatti riferiti appaiano troppo caricati, i racconti dei biografi e le testimonianze di quanti lo conobbero di persona permettono di delineare con sufficiente chiarezza la personalità di p. Margotta e di aggiungere alla sua biografia particolari finora sconosciuti.
La giovinezza
Fu don Angelo Gervasi, arciprete di Calitri dal 1765 al 1783, a fornire ai Redentoristi i dati anagrafici del loro confratello, ritrovando nel registro parrocchiale la fede di battesimo del religioso:
A dì 12 febbraro 1699, Francesco Maria Nicola, figlio del dottore Sig. Donato Margotta e della Sig.ra Grazia Urso moglie. L'ha battezzato l'arciprete di Simone, l'ha levato la Sig.ra Lucia Lupone; nacque a 10 di detto mese e battezzato a 12(3).