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L' Artigianato - Oltre alle attività
agricole a Calitri erano praticate numerose attività artigianali:
fabbro, falegname, fornaio, calzolaio, ceramista, sarto, muratore,
ramaio, bottaio, ecc
La bottega dell'artigiano, specialmente in inverno, era luogo d'incontro
e di discussione.
L'artigiano era tenuto in grande considerazione, era ritenuta una
persona colta e l'aspirazione di molti giovani contadini era quella
di diventare un bravo artigiano.
Era un lavoro molto faticoso che richiedeva esperienza e abilità
che venivano trasmesse di generazione .in
.generazione, .da
.mastro
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Ramaio al lavoro (foto
Gerardo Melaccio)
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(mastr') ad apprendista ('u 'r'scibb'l) , molte volte anche a suon
di schiaffoni.
Spesso i mestieri si tramandavano da padre in figlio, avvalorando
il detto " L'art r'tata eia mezza 'm'parata".
Il rapporto tra il maestro e l'allievo era caratterizzato dalla
massima rigorosità; ciò nonostante fra loro si creava,
con il passare del tempo, un solido legame affettivo.
Il "mastro" trattava il discepolo estraneo e il discepolo
figlio allo stesso modo; anzi questi ultimi dovevano essere di esempio
agli altri. La vita degli artigiani era piuttosto misera e risentiva
delle precarie condizioni economiche dei contadini, loro clienti.
I pagamenti avvenivano prevalentemente in natura ed affluivano all'artigiano
nel mese di
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Prodotti di ceramica (foto
Luigi Nicolais)
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agosto, mese in cui i contadini solevano differire il pagamento
degli acquisti effettuati nel corso dell'anno (non a caso abbiamo
il detto " A' agust s' pagan' li rieb't').Gli attrezzi utilizzati
dall'artigiano erano spesso autocostruiti.
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