La Scuola - Fino agli anni cinquanta la percentuale di analfabeti a Calitri era molto alta. Questo era dovuto principalmente alle esigenze di lavoro. Per mancanza di risorse i genitori erano costretti a mandare i loro figli a lavorare nei campi per guadagnarsi un pezzo di pane, solo pochi fortunati diventavano discepoli (r'scibb'l') di un artigiano.
Anche chi frequentava la scuola era costretto molte volte ad assentarsi. C'era da raccogliere la legna, prendere l'acqua alla fontana, aiutare i genitori nei lavori dei campi e tante altre piccole cose. In passato non c'erano edifici scolastici, le scuole elementari erano ubicate presso case private affittate dal Comune.

Nelle aule c'erano i banchi di legno, in ogni banco potevano prendere posto due scolari o più. I banchi avevano il piano superiore fisso e il ripiano sottostante utilizzato per appoggiare libri e quaderni. Il piano del banco era inclinato ed era dotato di due calamai per l'inchiostro.
Per poter scrivere gli alunni utilizzavano un pennino, inserito in un asticella di legno o in una piccola canna, che intingevano nel calamaio.

Su una pedana in legno, di fronte ai banchi, vi era il tavolo del maestro e di lato la lavagna. A quei tempi i maestri erano molto severi. Sulla cattedra vi erano sempre poggiate almeno due bacchette in legno che servivano per punire gli alunni. Chi disturbava durante le lezioni o non aveva fatto i compiti veniva punito con un certo numero di bacchettate sulle mani e molte volte si finiva dietro la lavagna, in ginocchio su chicchi di granturco.

Per la derisione venivano incappucciati con berrettoni di carta (cupp'lun') e accompagnati nelle altre aule: era una vera prostrazione di spirito. Queste punizioni erano molto dolorose. A queste si aggiungevano spesso le botte ricevute dai genitori venuti a conoscenza delle malefatte dei figli.
In inverno per riscaldare le aule veniva utilizzato solo un braciere. Le cartelle dei ragazzi erano per la maggior parte costruite in casa con tela spessa o legno. Essa conteneva pochi oggetti indispensabili: i libri, qualche quaderno, una matita, l'astuccio con il pennino, la boccetta per l'inchiostro e "lu p'lusc'", residuo di stoffe per pulire il pennino.