Il Fabbro (u f'r'giar') - Il fabbro era specializzato nella lavorazione del ferro, nella maggior parte dei casi esercitava anche il mestiere del maniscalco e del veterinario.
Il fabbro veniva chiamato anche per ferrare i buoi da lavoro e castrare i maschi degli equini ed i vitelli destinati all'aratro.
Il ferro arroventato sopra la brace della forgia veniva modellato a colpi di martello sull'incudine e ripetutamente immerso nell'acqua della conca per essere raffreddato e mantenere la tempera. Il lavoro era molto faticoso e .richiedeva .mol-

Maniscalco al lavoro

ta esperienza ed abilità. Ad aiutare il fabbro c'erano i suoi apprendisti (i r'scibb'l). Ognuno di essi aveva mansioni assegnate: c'era l'addetto che aiutava il fabbro a battere la mazza sul ferro rovente; l'addetto al funzionamento del mantice che doveva tenere viva la fiamma del carbone; colui che allestiva il carbone sminuzzandolo per alimentare la fucina; poi c'era l'allievo più grande, il fucinatore, che forgiava dell'altro ferro per sfruttare di più il fuoco e per risparmiare il carbone fossile o di legna.

Il fabbro confezionava zappe, bidenti (briend), falci, coltelli, asce, vomeri, forche, ferri per gli zoccoli degli animali, utensili per il focolare, serrature, chiavistelli ma anche i suoi stessi strumenti di lavoro come chiodi, viti, martelli, compassi ecc...