I sindaci di Calitri
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1810 - Giuseppe De Maio
Il nome di questo sindaco è riportato da Vito Acocella, che ricorda come nel 1810 il Comune di Calitri avesse un disavanzo di bilancio di quasi 1.200 ducati(22). Una carta d’archivio riporta i nomi degli amministratori di quell’anno: Giuseppe Tozzoli, Canio Toglia, Michele Lupo, Angelo Antonio Maffucci, Giuseppe Margotta, Giambattista Polestra, Lonardo Rabasca, Canio Stanco, Vitantonio Margotta, Giuseppe di Milia, insieme con Angelo Maria Maffucci, decurione e pro-segretario. Dalle carte emerge un particolare significativo: l’avvocato Raffaele Volpicelli, che patrocinava la causa del Comune di Calitri contro il principe Mirelli, in una lettera affermava che il decurionato era per la maggior parte “composto di persone aderenti al possessore Principe di Teora”, le quali, invece di mirare al bene della propria patria, curavano gli interessi del feudatario (23).

1811 - Michelantonio Berrilli
Il risanamento finanziario del Comune di Calitri fu iniziato nel 1811 dal sindaco Michelantonio Berrilli, affiancato dai decurioni Angelo Antonio Maffucci, Canio Toglia, Michele Cerrata, Raffaele Vitamore, Canio Stanco, Giuseppe di Milia, Giuseppe Margotta, Angelo Maria Maffucci e Giambattista Polestra. L'anno dopo fu raggiunto il pareggio del bilancio, grazie soprattutto alle nuove entrate provenienti dalle terre concesse al Demanio comunale dalla Commissione feudale(24).

1841 - (?)
Una carta del 1841, relativa alla costruzione del cimitero, elenca i nomi dei decurioni di quell’anno, ma non è indicato il nome del sindaco. I nomi riportati sono quelli di Luigi Berrilli, Giambattista Berrilli, Raffaele Nicolais fu Sigismondo, Raffaele Nicolais fu Giuseppe, Luigi Stanco, Luigi Cioffari, Vito Margotta, Francesco Cestone, Giovanni Margiotti, Angelantonio Lucrezia, Canio Armiento e Vitale Ricciardi. La costruzione del cimitero, tra il 1841 e il 1851, richiese l’esproprio di alcuni suoli individuati per realizzare la nuova struttura; i sindaci di quegli anni furono coinvolti in una lunga serie di liti con i proprietari dei terreni espropriati, che contestavano le decisioni degli amministratori, accusati di aver disatteso le indicazioni dei periti per favorire amici e parenti(25).

 
   
     
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