Le prime tracce della presenza umana nel territorio
di Calitri risalgono al Neolitico, cui appartengono alcuni utensili
in selce levigata ivi rinvenuti ed oggi conservati presso il Museo
Irpino di Avellino. Il
nome di Calitri risale al toponimo greco "Alètrion" derivante
dall'originario "Alètriom"
dal tipico suffisso tirreno-etrusco, che in epoca romana sarà "Aletrium" poi "Caletrum" e
infine "Calitri". Plinio il Vecchio (23-79 D.C.), elencando le
popolazioni irpine, parla della colonia degli Aletrini. L'insediamento ha vissuto, progressivamente,
le vicende storiche dell'intero territorio irpino, legato probabilmente
a presenze greche ed etrusche e sicuramente alla lunga dominazione
romana. Nel
periodo medioevale, Calitri è uno
dei tanti centri sottoposti all'amministrazione Longobarda prima
e Normanna e Sveva poi. Proprio sotto queste due dinastie l'insediamento
calitrano conosce un periodo di crescita e prosperità, legato
alla vicinanza con Melfi, centro di prima importanza sia per i
normanni
che per gli svevi. Sin
dal tramonto dell'impero romano, la storia di Calitri e del
suo territorio sono, inoltre,
strettamente legate
alle diverse sorti che nei secoli vivrà l'ampio feudo di
Conza, importante crocevia commerciale e strategico. Durante la dominazione normanna il feudo di
Calitri venne affidato ai Balvano, mentre sotto Federico II di Svevia
appartenne al regio demanio. Nel
1304 Calitri passò ai
Gesualdo, principi di Venosa che ne ebbero il possesso per
tre secoli. Con i Gesualdo
Calitri conobbe la sua epoca d'oro; l'antico castello venne trasformato
in una sontuosa dimora signorile. Dopo
i Gesualdo Calitri passò ai Ludovisi
che nel 1676 lo cedettero alla famiglia Mirelli. Il famoso castello
di Calitri fu completamente distrutto dal terremoto dell' 8 settembre
1694. Proprio a seguito di tale disastro, i superstiti della famiglia
Mirelli optarono per l'abbandono dei ruderi in cima alla collina
ricostruendo il palazzo baronale più a valle. L'area del castello divenne dal XVIII secolo
in poi oggetto di grosse modifiche e ristrutturazioni urbanistiche. La
prima metà del XIX secolo vede Calitri
variamente coinvolta nei fatti che vanno dalle guerre d'indipendenza
fino all'unità d'Italia. Dopo l'unità Calitri e la
sua storia si confondono con quella di tanti altri centri dell'Italia
meridionale: brigantaggio, emigrazione, latifondismo baronale,
lotte
per la spartizione della terra.
Negli anni '30, si diede luogo alla completa ristrutturazione della
zona del Municipio con la creazione dell'attuale piazza della Repubblica
e la costruzione degli imponenti muraglioni, per il contenimento
della frana, di via F. De Sanctis.
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