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Nell'abside
si può ammirare la cinquecentesca pala raffigurante l'Annunciazione.
Ammirando quest'opera, contornata da stucchi barocchi che, secondo
la moda del tempo, fanno da cornice esterna, possiamo notare i primi
progressi della pittura tridimensionale allora compiuti, ricca di
particolari di gusto fiammingo ed ispano-moresco.
A destra del maestoso altare dell'Annunciazione si trova una tela
raffigurante la "Deposizione di Cristo" opera attribuita
al pittore Paolo De Matteis, attivo nel XVIII° secolo, allievo
di Luca Giordano, e portavoce in questo dipinto del più crudo
realismo avviato a Napoli dal Caravaggio ma filtrato decamere
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attraverso le opere di Angelo Solimena e di Mattia Preti.
Alla sinistra dell'altare maggiore vi è quello dedicato
a San Canio, realizzato in muratura e stucco nel secolo XVII,
di marcato stile roccocò, con al centro una statua
a mezzo busto del Santo.
Nella parte superiore della chiesa, un tempo utilizzata dalle
Suore del Monastero per assistere alle funzioni religiose
evitando così il contatto con il popolo che si trovava
a piano terra, si trova una tela raffigurante Santa Barbara.
Quindi vi è un dipinto su tela (sec. XVIII) raffigurante
l'Immacolata ed i santi Gaetano e Filippo Neri.
Sul soffitto è dipinta la "Apoteosi di San Canio"
del XX secolo, opera del pittore calitrano Alfonso Metallo.
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