Il Frantoio (lu trappit') - Il frantoio antico per l’estrazione dell’olio dalle olive era un opificio importante in Calitri date le notevoli estensioni di oliveti che comprendevano molte località agricole lontane e vicine al Centro. Si ricordano 9 “trappit’” antichi in Calitri, appartenenti a famiglie agiate ed erano così denominati:
- quello di “Papa”, ubicato in via Castello di fronte alla chiesa della Madonna delle Grazie, di proprietà di “ don Ciccio Papa” ex prete (i locali sono crollati con il terremoto del 1980 seppellendo le attrezzature esistenti);
- quello di Berrilli, in via Lamioni, sotto la chiesetta di S. Antuono, gestito da “Cappieggh’” (di questo frantoio oggi restano solo i locali);
- quello “r' li Cuzzett’” (famiglia Di Milia), sito nella parte alta delle “Ripe” (di questo frantoio oggi restano solo i locali);
- quello “r' lu Sp’zial’” che si trovava nella “Strada r’Pier” - via de Sanctis - (oggi non più esistente);
- quello di “Ron Tirnis” gestito prima dalla famiglia Stanco “li R’ss’lieggh” e poi da Serafino “l’Ancunes’” che l’ha rimodernato ed è funzionante ancora oggi, ubicato in contrada “Trasinnegghia”;
- nella stessa contrada vi è il frantoio “r’ Pint’” - famiglia Di Cairano Canio (di questo frantoio esiste il locale con qualche attrezzatura;
- quello di “Pint’” e “Mandarin’” - famiglie Di Cairano e Stanco - ubicato a “lu Vuccul” - Via Concezione (frantoio completo ma non più funzionante);
- quello “r' C’mm’nieggh’” - famiglia Della Badia, ubicato in via Giuseppe Tozzoli (completo ma non più funzionante);
- quello “r’ N’zeppa” - famiglia Russo - in via Fontana (di questo frantoio oggi restano solo i locali).

I frantoi attualmente funzionanti sono due: uno modernizzato di Serafino “l’Ancunes’” e l’altro di “Ninuccio r Papasist’” - Metallo- con sistema di estrazione diverso da quelli antichi.

Nei frantoi molto vecchi il sistema di estrazione impegnava molto gli operai e gli animali che lavoravano a turni giorno e notte nei mesi di novembre, dicembre e gennaio. Qualche graduale modifica avvenne con l’ingresso del motore elettrico e delle presse idrauliche in metallo che mandarono in riposo i vecchi torchi in legno a catasta, che esercitavano modeste pressioni. Con l’avvento del separatore centrifugo venne soppressa la pesca dell’olio con la piattina; si ottenne, da allora, olio meno acido e più limpido.