Il costume maschile -Il costume popolare maschile era molto semplice, ma caratteristico.
Esso si differenziava da quello borghese e vi si notava una certa scioltezza, per le esigenze del lavoro agricolo.
Era costituito da pantaloni a mò di "brache" di velluto nero, corti, che giungevano alla rotula del ginocchio, dove si fermavano con due o tre bottoni metallici.
Questi, anteriormente, presentavano due aperture laterali, che giungevano fino al bacino (l'attuale apertura centrale non esisteva,ma precorreva i tempi, perché assomiglia all'apertura della gonna premaman).
Il dietro era simile ad un pantalone normale, ma il tessuto non si spezzava ai fianchi, continuava, invece, sul davanti per reggere il pantalone; al centro veniva fissato con un bottone.
Le calze, di lana grossolana, bianche, avvolgevano le gambe fino al ginocchio dove erano fermate con una "zaaglia", legaccio di seta.
La "zaaglia" anticamente era policroma, finemente lavorata, portava intessiti, in lungo, alcune parole di affetto ed era tessuta in casa; successivamente era semplice senza ornamenti. Le .scarpe .erano in .cuoio e pelle, nere, alte .fin

Costume maschile

sopra la caviglia, con un pò di tacco e allacciate lateralmente con bottoni metallici; la punta era generalmente tonda e la suola era chiodata; la tomaia era di vitello. Sopra la scarpa il contadino calitrano portava uno speciale ghettone (vedi foto), chiamato "stivale" fatto di lana dli pecora nera, che avvolgeva tutta la gamba, con bottoni di ferro e con fibbie laterali.
Il panciotto, detto "cammisola", era di velluto nero (anticamente verde) assai corto e a doppio petto; sul davanti portava due file parallele di bottoni metallici verdastri.
Sulla "cammisola" s'indossava una giacca, "il capano", corta, di lana con bavaro stretto di colore marrone chiaro; questa aveva grandi tasche filettate con fettuccia nera; una di queste iniziava dai fianchi e continuava, posteriormente fino all'altro fianco; una pattina, rifinita sempre con fettuccia nera, ed un bottone, pure in metallo, chiudevano la tasca. AIle maniche c'era un risvolto nei polsi, sempre rifinito con fettuccia nera.
nvece del "capano", quando lavorava, il contadino indossava una sottocammisola di lana bianca, lunga quanto una giacca, fornita di maniche e senza colletto (a girocollo).

Particolari: "stivale e zaaglia"

IQuando faceva molto freddo si usava la mantella ("cappotto a rota") anch'essa marrone, di stoffa tessuta in casa; aveva forma di cerchio (a campana); era fornita di un colletto legato con le fibbie o con i bottoni.
Per le nozze il contadino indossava un "capano" fatto di "panno manichino" e continuava poi, ad indossarlo la domenica e le altre feste, per tutta la vita. Con esso veniva sepolto nel sepolcro.
La camicia era di lino tessuto in casa, con colletto rovesciato. Non si usava la cravatta. In testa il contadino portava un cappello di feltro a punta.