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La lavorazione nell'800
I fornaciai prelevavano le zolle di argilla dalle cave locali, le lasciavano essiccare e poi venivano frantumate, setacciate e impastate. Venivano usati vari tipi di argille: quelle sabbiose e azzurre per la produzione di laterizi, quelle grigie per vasellame e stoviglie, quelle rossicce, contenenti ferro, per la produzione di manufatti da cucina resistenti al fuoco.

Nella fornace lavoravano tutti i componenti della famiglia, compreso le donne. Il mestiere veniva tramandato da padre in figlio custodendo con gelosia i processi di lavorazione.

La creta, dopo essere stata impastata, veniva messa a riposare in recipienti dai quali veniva prelevata di volta in volta per essere lavorata con il tornio azionato con il piede. I manufatti così ottenuti venivano fatti essiccare al sole e poi cotti nelle fornaci.

Le fornaci, più o meno piccole, erano a forma quasi conica nella loro altezza, coperte da una calotta sferoidale, forata per il passaggio dei fumi della combustione. Ogni forno o camera di infornaciamento aveva un volume di 8 metri cubi ed era capace di contenere da 3000 a 4000 pezzi di stoviglie assortite e consumava da 25 a 30 quintali di legna per ogni cottura.

I fornaciai non erano in grado di controllare il fuoco e la relativa temperatura; questo comportava a volte la rottura delle stoviglie con conseguenti danni economici.

Per avere i pezzi finiti ocorrevano due cotture consecutive: una a biscotto e l'altra a smalti. Gli smalti venivano preparati utilizzando la silice quarzosa di Tropea mista all'ossido di piombo e di stagno. Il colore più usato era l'azzurro, poi il marrone, il giallo, meno il verde nelle sue varie gradazioni ed il rosso.

Il motivo ricorrente era costituito dai "sing sing", linee verticali che aumentando e diminuendo in lunghezza, fino a diventare un punto, decoravano la circonferenza dei manufatti. Altri motivi decorativi erano la "rosa mascarina", una rosa semplice che richiamava probabilmente quella selvatica, all'epoca unica esistente in loco.
Non mancavano, nei servizi decorati con stemma o emblemi gentilizi, alberi, leoni o altri animali nel tipico colore azzurro, le figure erano poco usate e apparirono tardi.
 
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venerdì 03 febbraio 2012

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